Quanto tempo è passato? anni, forse 10. Ma Castelfalfi è sempre un’affascinante rocca antica restaurata con campo da golf in una delle zone più belle della Toscana. Rivediamo!
Quanto tempo è passato? anni, forse 10. Ma Castelfalfi è sempre un’affascinante rocca antica restaurata con campo da golf in una delle zone più belle della Toscana. Rivediamo!
La prima volta che sono stato a Saint Paul de Vence sulla piazza in terra battuta ombreggiata dai platani c’erano come sempre dei giocatori di petanque. Ma uno di loro aveva l’aria familiare: era Yves Montand, il cantante di origini italiane che visse i suoi giorni più felici nel villaggio, dove si sposò con Simone Signoret.
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Stavo pensando di fare un salto in Corsica a salutare un amico, Aldo Campani, che è a Porticcio, una località turistica nella baia d’Ajaccio con poco di più di 3.000 abitanti d’inverno che d’estate diventano quasi 50.000.
Aldo mi dice che la Corsica é bellissima con dei paesaggi incredibili e panorami mozzafiato, quando la giri in macchina ti trovi un attimo davanti ad una spiaggia enorme di sabbia bianca con un mare con un ‘acqua cristallina da far invidia ai Caraibi e un attimo dopo sei in montagna, in mezzo ad un bosco di lecci.
Vicino a Porticcio si trovano les Îles Sanguinaires con un mare magnifico tutt’intorno, che si riempie di barche d’estate. A una 70ina di km da Porticcio verso nord, si trovano le famose “Calanques de Piana” dove c’é una roccia che l’erosione naturale ha modellato con un buco a forma di cuore!
E ad una certa ora della sera, prima del tramonto i raggi del sole si infilano nel cuore creando degli effetti bellissimi sulla roccia davanti…instagrammabilissimo!!! Infatti su Instagram lo trovate con #calanquesdepiana una guglia di roccia con in mezzo un buco a forma di cuore!!!
Sono andato a camminare sul Sentiero del Cinghiale, la rete di piste per mountain bike creato da alcuni appassionati di down hill. Anche senza pedali si posso vedere bei posti in Canavese.
Durante un incontro ufficiale al municipio di Monaco, mi sono messo a parlare con un assessore che era appena tornato da quella zona della Siberia meridionale e mi raccontava di una natura selvaggia e incontaminata, di temperature polari ma che si sopportavano benissimo. Fa talmente freddo che si verifica un fenomeno molto raro, noto come “Bajkal Zen”, che capita quando i sassi caduti sulla superficie congelata del lago vengono innalzati sopra sottili basamenti di ghiaccio.
Un fenomeno anche artistico, che ricorda le pietre accatastate nei giardini zen giapponesi! Avete visto che foto pazzesche? Un effetto che si verifica grazie all’azione combinata del sole e del vento secco della steppa: la pietra congelata sul ghiaccio cattura il calore della luce solare e scioglie la superficie sottostante; quindi i venti agiscono come scalpelli e limano il ghiaccio fino a ridurlo ad una gamba sottile su cui è appoggiato il ciottolo!
Lo chiamano Bajkal Zen è uno degli effetti più sorprendenti che si verificano sul lago russo. Poi ci sono le colonne di bollicine d’ossigeno che rimangono imprigionate nel ghiaccio trasparente, perché l’acqua del lago Bajkal è così trasparente e senza impurità che camminando sullo strato ghiacciato per decine di centimetri si vede tutto il fondale e le alghe. L’assessore era proprio entusiasta! Il Bajkal è uno dei laghi più grandi e profondi del pianeta: è profondo 1.642 metri e contiene il 20% di tutte le acque dolci del mondo. Ed è uno dei laghi più antichi della Terra. Ecco un posto che mi piacerebbe visitare! Si trova in Siberia, tra Irkutsk e la Repubblica di Buriazia.
Rimarrà in esposizione sino all’11 marzo la mostra inaugurata al Museo Oceanografico, non NEL museo ma all’aperto, perchè questa è la tendenza: si appendono i pannelli con le immagini stampate ad alta definizione alle recinzioni dei parchi. Così all’aperto la gente può ammirare senza problemi di orari e senza fare assembramenti. Sulle cancellate dei Giardini Saint Martin, alla Rocca, sono stati affissi una ventina di pannelli con le foto provenienti da siti marini protetti dall’Unesco dove il Principato di Monaco sta dando una mano nella ricerca e nello studio.
Inutile dire che sono foto sottomarine spettacolari anche perchè ogni immagine è una storia a se. La mostra è stata presentata ufficialmente alla presenza del principe Alberto II di Monaco che negli anni scorsi era andato a visitare le missioni scientifiche del Museo Oceanografico, per esempio a Palau, nell’oceano pacifico. Palau è un arcipelago molto isolato dove i coralli ancora se la cavano sono un po’ sotto stress per l’innalzamento della temperatura delle acque, mi spiegava Didier Zoccola, che è un ricercatore del Museo. In una delle foto si vede lui che tagga un corallo.
Mi ha spiegato di come avviene il lavoro di ricerca e catalogazione e quanto l’acidificazione degli oceani abbia causato danni! Ormai ci siamo giocati il 30% dei coralli a livello mondiale e se si continuerà così entro la fine del secolo con un innalzamento di 2 gradi della temperatura dell’acqua ci sarà l’estinzione totale dei coralli su questo pianeta! Per questo vanno studiati i vari tipi di corallo, e va creata una specie di arca di Noè dove conservarli in vita, per poi ripopolare i mari in caso di estinzione.
Di fianco a lui c’era una fotografa subacquea dell’oceanografico, Magalie Boussion, anche lei segue le missioni scientifiche e scatta delle immagini bellissime. E poi c’era Sylvain Peroumal, un mio amico cameraman, che è stato in missione nelle Filippine, nel parco naturale della barriera corallina di Tubbataha. Posti magnifici mi diceva, e quando sono arrivati in barca sentivano urlare dalle palafitte che ospitano il centro scientifico. E poi hanno capito che stavano guardando alla TV un incontro di thai boxe e i ranger del parco facevano il tifo.
Il Canada è risultato la destinazione più sicura secondo un recente sondaggio condotto da una compagnia di assicurazione di viaggio. il Canada oltre a gestire la pandemia meglio di molti altri Paesi, si è classificato come il posto più sicuro al mondo in tutte e tre le fasce d’età: millennial, viaggiatori di mezza età e anziani.
Io sono stato più volte in Canada, soprattutto in Quebec, a Montreal, dove ho dei parenti. Ho viaggiato anche fino a Toronto e oltre, sù verso Rice Lake. Ma quello che mi è piaciuto di più è stata l’esperienza dello sciroppo d’acero! Da Quebec Ville sono sceso a Montreal e proseguendo a sud ovest sono arrivato in una vecchia sucrerie. Le chiamano così le fattorie dove si prepara lo sciroppo d’acero.
Sono posti in mezzo ai boschi dove si ricava la linfa degli aceri attraverso incisioni nel tronco. Poi si fa bollire e si raffina il prodotto fino a farlo diventare vero sciroppo, che è un prodotto costoso se è autentico. Quello che troviamo noi nei supermercati è sciroppo caramellato ricavato dal mais, ha quasi lo stesso sapore ma non è la stessa cosa.
Il Canada è responsabile per l’80% della produzione mondiale, e solo in Quebec ci sono più di 7000 produttori, tra cui la Sucrerie de la Montagne che si può visitare, un po’ come una cantina di produttori di vino, che ha anche una parte destinata all’ospitalità, e un ristorante.
Lì sulle colline a un’ora di auto da Monreal, si alloggiava in mezzo ai boschi in casette fatte di tronchi di legno incastrati, proprio come al tempo dei trappers, col caminetto acceso. Una bellissima esperienza anche a tavola, con delle zuppe e il pane fatto in casa, e polpette di carne d’alce. E poi lo sciroppo d’acero diluito, da bere come bevanda calda. Ero lì durante il Foliage ai primi di novembre e i boschi dove ci sono gli aceri sono fantastici, coloratissimi, in quel periodo in Canada!