Creta, un’isola da scoprire

Creta, costa orientale
La stagione è stata buona, non buonissima. Anche per la più grande delle isole greche questa estate 2023 è stata discreta, non certo eccezionale come quella dello scorso anno. Sono aumentate le presenze italiane, osservano gli operatori, forse attirate da prezzi più miti rispetto a quelli della madre patria. Comunque la benzina era sopra i 2 euro anche lì. Creta è grande come la Corsica, oltre 8000 km², con la sua forma allungata che la rende inconfondibile nel Mediterraneo.
villaggio di Kritza
La parte occidentale e forse quella più conosciuta e anche più costruita. La parte centrale è occupata dalla capitale Candia, questo il vecchio nome risalente alla dominazione veneziana, oggi è chiamata Heraklion. La parte orientale è rimasta più autentica: meno cemento sulle coste e grandi distese di uliveti tra colline e monti, nelle valli dell’interno. Paesaggi naturali bellissimi dove si avverte la mano dell’uomo nel piantare razionalmente uliveti per chilometri e chilometri quadrati, tra montagne di calcare che ricordano quelle della Sardegna.
villaggio di Kroustas
Si attraversano sonnolenti paesini rurali in cui le case abitate sono impreziosite da piante e fiori e da infissi che variano dal turchese al blu indaco. Ma molte casette di architettura spontanea purtroppo sono abbandonate: il cuore di Creta infatti subisce la stessa sorte delle nostre campagne, con i giovani che vanno sulla costa ad abitare e a lavorare. Ricordiamoci che il 30% del Pil della Grecia è basato sul turismo.

Grotta di Zeus

Tra le attrazioni imperdibili di Creta, c’è sull’altipiano fertilissimo di Lasithi la grotta dove nacque Zeus. Il mito racconta che Hera partorì Zeus e subito nascose il neonato nella grotta per salvarlo dal padre Kronos che aveva l’abitudine di mangiare i propri figli per non essere spodestato dalle nuove generazioni. Nella grotta sull’altipiano di Lasithi si sviluppò nei millenni il culto di Zeus. La grotta oggi è visitabile seguendo un sistema di scalinate che portano i visitatori nell’antro suggestivamente illuminato. E per secoli in primavera una processione di gente nuda saliva alla grotta battendo rumorosamente mestoli di metallo su degli scudi rituali: rappresentavano i folletti della grotta che facevano un grande baccano per coprire i vagiti e i pianti di Zeus alle orecchie di Cronos.
altipiano di Lasithi
Per salire al Dictaion Antron ci vuole una bella camminata in salita tra gli ulivi, ma per i più pigri ci sono degli asinelli cretesi che possono svolgere il compito di taxi. L’altipiano di Lasithi è rimasta una delle zone più autenticamente rurali dell’isola di Creta.

Palazzo di Knosso

La più grande attrazione storica dell’isola è il palazzo di Cnosso, la reggia di Minosse. Una enorme costruzione distrutta e ricostruita più volte, un centro amministrativo più che un palazzo reale. E il dedalo di corridoi e di stanze ha fatto sorgere il mito del Labirinto fatto realizzare dal Re Minosse per rinchiudere il figlio nato con la testa di toro e il corpo umano. L’archeologo inglese Evans che trovò il palazzo ed eseguì gli scavi dall’inizio lavorò molto di fantasia nella sua ricostruzione dei luoghi.
Museo Archeologico - Vaso di Kamares
Oggi il sito è molto frequentato ma io ho trovato molto più interessante il museo Archeologico di Heraklion che custodisce degli autentici capolavori dell’arte antica, risalenti ai vari periodi storici e alle varie dominazioni che si sono succedute sull’isola. Una testimonianza di quella veneziana è la bellissima fontana Morosini, nel centro storico della città.

spiaggia di Agriomandra 1

A chi ama le spiagge incontaminate consiglio Agriomandra, una spiaggia che si raggiunge dopo una camminata di circa 25 minuti scendendo attraverso un canalone impervio. Prima occorre trovare il bivio senza segnalazioni che porta per strade bianche, attraverso gli uliveti, ad un ovile. Si attraversa un pianoro che sembra un cratere marziano, fatto di terra rossa. Si lasciano i mezzi dove finisce la strada sterrata e seguendo un sentiero si attraversano 2 cancelli che bisogna rinchiudere alle proprie spalle perché in pratica si passa attraverso un recinto con pecore e capre al pascolo.
Agriomandra 3
Scesi nel vallone si è ricompensati da una spiaggia senza uguali! Una piccola baia racchiusa tra pareti di basalto altissime, con un’acqua cristallina. Un enorme ginepro fornisce ombra a una parte della spiaggia dove sono stati realizzati dei focolari e un forno a disposizione di tutti per cucinare la propria grigliata.
Souvlaki e carni alla griglia
La cucina cretese è basata sulle carni alla griglia o stufate, e sulle magnifiche verdure che crescono sull’altipiano di Lasithi. I ristoranti del capoluogo Agios Nikolaus sono piuttosto turistici. Per assaggiare la cucina tradizionale bisogna spostarsi in periferia, lontano dalle spiagge e andare in una vera taverna greca come Gypas, al 7 della Palaia Ethniki Odos, la vecchia strada nazionale, in un sobborgo di Herakleion.
purea di piselli
Non c’è vista mare ma i piatti e i sapori sono quelli autentici della tradizione. E il conto è alla portata della gente comune: 25 euro in due per una cena completa e deliziosa.

Panorami di uliveti a Creta, regione orientale

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Castelfalfi

Quanto tempo è passato? anni, forse 10. Ma Castelfalfi è sempre un’affascinante rocca antica restaurata con campo da golf in una delle zone più belle della Toscana. Rivediamo!

Clicca qui per vedere Castelfalfi

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Saint-Paul-de-Vence

La prima volta che sono stato a Saint Paul de Vence sulla piazza in terra battuta ombreggiata dai platani c’erano come sempre dei giocatori di petanque. Ma uno di loro aveva l’aria familiare: era Yves Montand, il cantante di origini italiane che visse i suoi giorni più felici nel villaggio, dove si sposò con Simone Signoret.

vedi Saint Paul de Vence

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#3PODCAST DiMaggio

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James Joyce

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#2 PODCAST DiMaggio

Grotte della Gurfa e Re Minosse
Emily in Paris
Power Walking consigliato
Parcheggiare in retromarcia
L’anno della Tigre come andrà?

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#1 PODCAST DiMaggio

Sentiero L’Infinito, 5 Terre
50 anni dalla vittoria della Lancia Fulvia HF al Monte Carlo
La statue più alte nel Mondo
Lapponia svedese, tra slitte trainate da husky e renne

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Un cuore di roccia per voi

Stavo pensando di fare un salto in Corsica a salutare un amico, Aldo Campani, che è a Porticcio, una località turistica nella baia d’Ajaccio con poco di più di 3.000 abitanti d’inverno che d’estate diventano quasi 50.000.
Clanques de Piana3
Aldo mi dice che la Corsica é bellissima con dei  paesaggi incredibili e panorami mozzafiato, quando la giri in macchina ti trovi un attimo davanti ad una spiaggia enorme di sabbia bianca con un mare con un ‘acqua cristallina da far invidia ai Caraibi e un attimo dopo sei in montagna, in mezzo ad un bosco di lecci.
Clanques de Piana
Vicino a Porticcio si trovano les Îles Sanguinaires con un mare magnifico tutt’intorno, che si riempie di barche d’estate. A una 70ina di km da Porticcio verso nord, si trovano le famose “Calanques de Piana” dove c’é una roccia che l’erosione naturale ha modellato con un buco a forma di cuore!
E ad una certa ora della sera, prima del tramonto i raggi del sole si infilano nel cuore creando degli effetti bellissimi sulla roccia davanti…instagrammabilissimo!!! Infatti su Instagram lo trovate con #calanquesdepiana una guglia di roccia con in mezzo un buco a forma di cuore!!!
Clanques de Piana2

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Il Sentiero del Cinghiale

Sono andato a camminare sul Sentiero del Cinghiale, la rete di piste per mountain bike creato da alcuni appassionati di down hill. Anche senza pedali si posso vedere bei posti in Canavese.

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Bajkal zen

un ciottolo sulla superficie ghiacciata

un ciottolo sulla superficie ghiacciata

Durante un incontro ufficiale al municipio di Monaco, mi sono messo a parlare con un assessore che era appena tornato da quella zona della Siberia meridionale e mi raccontava di una natura selvaggia e incontaminata, di temperature polari ma che si sopportavano benissimo. Fa talmente freddo che si verifica un fenomeno molto raro, noto come “Bajkal Zen”, che capita quando i sassi caduti sulla superficie congelata del lago vengono innalzati sopra sottili basamenti di ghiaccio.

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Un fenomeno anche artistico, che ricorda le pietre accatastate nei giardini zen giapponesi! Avete visto che foto pazzesche? Un effetto che si verifica grazie all’azione combinata del sole e del vento secco della steppa: la pietra congelata sul ghiaccio cattura il calore della luce solare e scioglie la superficie sottostante; quindi i venti agiscono come scalpelli e limano il ghiaccio fino a ridurlo ad una gamba sottile su cui è appoggiato il ciottolo!

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Lo chiamano Bajkal Zen è uno degli effetti più sorprendenti che si verificano sul lago russo. Poi ci sono le colonne di bollicine d’ossigeno che rimangono imprigionate nel ghiaccio trasparente, perché l’acqua del lago Bajkal è così trasparente e senza impurità che camminando sullo strato ghiacciato per decine di centimetri si vede tutto il fondale e le alghe. L’assessore era proprio entusiasta! Il Bajkal è uno dei laghi più grandi e profondi del pianeta: è profondo 1.642 metri e contiene il 20% di tutte le acque dolci del mondo. Ed è uno dei laghi più antichi della Terra. Ecco un posto che mi piacerebbe visitare! Si trova in Siberia, tra Irkutsk e la Repubblica di Buriazia.

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UNESCO protegge i mari

Palau -  Tubbataha - photo credit Tet Lara

Palau – Tubbataha – photo credit Tet Lara

Rimarrà in esposizione sino all’11 marzo la mostra inaugurata al Museo Oceanografico, non NEL museo ma all’aperto, perchè questa è la tendenza: si appendono i pannelli con le immagini stampate ad alta definizione alle recinzioni dei parchi. Così all’aperto la gente può ammirare senza problemi di orari e senza fare assembramenti. Sulle cancellate dei Giardini Saint Martin, alla Rocca, sono stati affissi una ventina di pannelli con le foto provenienti da siti marini protetti dall’Unesco dove il Principato di Monaco sta dando una mano nella ricerca e nello studio.

Meduse - Photo credit Magali Boussion

Meduse – Photo credit Magali Boussion

Inutile dire che sono foto sottomarine spettacolari anche perchè ogni immagine è una storia a se. La mostra è stata presentata ufficialmente alla presenza del principe Alberto II di Monaco che negli anni scorsi era andato a visitare le missioni scientifiche del Museo Oceanografico, per esempio a Palau, nell’oceano pacifico. Palau è un arcipelago molto isolato dove i coralli ancora se la cavano sono un po’ sotto stress per l’innalzamento della temperatura delle acque, mi spiegava Didier Zoccola, che è un ricercatore del Museo. In una delle foto si vede lui che tagga un corallo.

Didier Zoccola

Didier Zoccola

Mi ha spiegato di come avviene il lavoro di ricerca e catalogazione e quanto l’acidificazione degli oceani abbia causato danni! Ormai ci siamo giocati il 30% dei coralli a livello mondiale e se si continuerà così entro la fine del secolo con un innalzamento di 2 gradi della temperatura dell’acqua ci sarà l’estinzione totale dei coralli su questo pianeta! Per questo vanno studiati i vari tipi di corallo, e va creata una specie di arca di Noè dove conservarli in vita, per poi ripopolare i mari in caso di estinzione.

Sylvain Peroumal

Sylvain Peroumal

Di fianco a lui c’era una fotografa subacquea dell’oceanografico, Magalie Boussion, anche lei segue le missioni scientifiche e scatta delle immagini bellissime. E poi c’era Sylvain Peroumal, un mio amico cameraman, che è stato in missione nelle Filippine, nel parco naturale della barriera corallina di Tubbataha. Posti magnifici mi diceva, e quando sono arrivati in barca sentivano urlare dalle palafitte che ospitano il centro scientifico. E poi hanno capito che stavano guardando alla TV un incontro di thai boxe e i ranger del parco facevano il tifo.

ricercatori e crew delle missioni scientifiche

ricercatori e crew delle missioni scientifiche

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