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Ecco qualche spunto per il prossimo fine settimana. A Roma “Il cibo immaginario” , pubblicità dell’Italia a tavola. I poster delle pubblicità più famose dedicate ai prodotti alimentari dagli anni 50 agli anni 70. Ci saranno i formaggini di Susanna tutta Panna, le acqua minerali che ti fanno sembrare con 20 anni di meno, i dadi da brodo, il miele, i pelati per il sugo, tutti quei prodotti che hanno nutrito il nostro immaginario di bambini. Dal 3 dicembre al 6 gennaio, Roma, Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale.

L’Albero di Natale più grande del mondo è a Gubbio
L’Albero è alto circa 750 metri e largo alla base circa 450 ed è disegnato con un migliaio di punti luminosi sulle pendici del Monte Ingino che sovrasta Gubbio, partendo dalle mura della città medioevale ed arrivando alla basilica del Patrono S.Ubaldo, E’ entrato nel Guinness dei primati e
il 7 dicembre di ogni anno, l’Albero viene acceso alla presenza di migliaia di spettatori. http://www.alberodigubbio.com/
Luca Battifora di Hotelplan ci ha consigliato Mauritius per trascorrere le feste di fine anno. Il clima è perfetto e le spiagge bellissime. Ma Mauritius ha anche un interno lussureggiante tutto da visitare con piantagioni di canna da zucchero e di thè, e ha una offerta alberghiera di altissimo livello. Più alla portata di tutti noi comuni mortali c’è la Thailandia. Passate le Feste, dice Luca, i prezzi diventano molto vantaggiosi. Due giorni a Bangkok e 5 a Phuket con 900 euro. http://www.hotelplan.it/viaggi/mauritius/

A Bari dal 6 all’8 dicembre c’è un grande appuntamento con la musica, il Medimex, salone dell’innovazione Musicale, con oltre 21 showcase su 3 palchi allestiti alla Fiera del Levante. Gruppi e artisti italiani e internazionali. Sabato suonerà Imany. E poi conferenze con artisti come Baglioni, Fedez, De Gregori, Marco Mengoni, Pino Daniele, Renzo Arbore. Al Teatro Petruzzelli di Bari sabato sera ci sarà la consegna delle targhe Tenco, presentata da David Riondino e Dario Vergassola. http://www.pugliasounds.it/medimex/
Nel Levante Fiorentino, a pochi Km da Firenze, seguendo la valle del Sieve, si arriva a Rùfina, nela zona che ha dato il nome ad una delle 8 varietà di Chianti. Sono belle colline tutte coltivate a vigne e uliveti. Sulla strada della Consuma, in frazione Diacceto di Pelago, andate a trovare il panettiere Stefano Borselli, fatevi spiegare la sua scelta di usare il Lievito Madre per fare il pane buono. Ve lo mostra anche : è una palla che lui nutre aggiungendo acqua e farina. Bisogna portarselo dietro in vacanza per non fargli mai mancare il nutrimento, altrimenti muore. E’ la matrice che esiste dagli anni 50 ed è da quella palla che Stefano continua ad attingere per creare questo suo pane, con gli alveoli irregolari a forma di occhi a mandorla. E’ un pane con un odore un po’ acidulo che rimane buono per giorni e giorni. Lo fa cuocere nel suo forno, replica di quelli sviluppati nel Rinascimento, mi ha spiegato Stefano, da un disegno di Leonardo. Buffo come tutte le idee del nostro mondo moderno le abbia avute un signore vissuto nel Cinquecento. E che molte di queste idee fossero così avanti (elicottero, paracadute, carrarmato) che per realizzarle si sia dovuto il Novecento. Mancavano i materiali adatti e soprattutto le forme di energia per azionarli, che all’epoca erano impensabili. E allora come ha fatto Leonardo ad immaginarle?
http://www.fornolatorre.com/

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