Sidney

Sidney, ven 9 sett
Ah, la magia di Sidney! Mi sento come un proprietario terriero dell’Outback che arriva in città. E ne ho anche il look con il mio cappello e i vestiti del colore che usano i sheepmen. Sembro uno che ha lasciato una sheep station con 10.000 capi ed è venuto a Sidney per affari.

Alla reception mi si avvicina un tipo elegante che in italiano mi chiede: “Sei Maurizio?” ma dai! E’ Maurizio Chiesura, dj e producer, che è in giro per l’Australia per capire se è il posto dove potersi impiantare e vivere bene.

Ci vedremo nel pomeriggio perchè in mattinata ho un impegno con i ragazzi del programma Friends of Australia. James Sun e Nicole Tiedgen mi portano a pranzo al Sakè, ristorante di influenza giapponese ma miscelato con il trend del momento australiano. E’ quella che chiamano Mod Oz cuisine, cucina Modern Australian.

Il manager del ristorante è il ventinovenne François, che ha lavorato da Alain Ducasse al Bar & Boef di Monte Carlo.

All’uscita Kavea (a sinistra), che si occupa del booking al Sakè, mi restituisce giacca e cappello. E’ un’amica di lunga data di Nicole, hanno lavorato insieme per il governo australiano.

Mi ritrovo con Maurizio Chiesura e facciamo un giro per la parte turistica di Sidney. Ci conosciamo da 25 anni, anche lui ha collaborato con Full Time records. Camminando per the Rocks, la parte antica di Sidney vicina al ponte sulla baia, ci raccontiamo i pezzi mancanti della nostra vita.

James e Nicole mi avevano consigliato per il venerdì sera Paddington, un sobborgo dove all’incrocio di 5 strade sorge dal 1988 l’Hotel Royal. Al primo piano guardano la partita del mondiale di rugby Isole Tonga – Nuova Zelanda. Ovviamente stravincono gli All Blacks. Al secondo piano ceniamo con un filetto di black angus semplicemente perfetto.

Al terzo si beve e si chiacchiera. Mentre io e Maurizio ordiniamo da bere una ragazza bionda chiede: “Ma siete italiani?” Si chiama Amanda, ha studiato 2 anni a Genova e parla un ottimo italiano. Ci presenta tutti lì intorno, stanno festeggiando una ragazza che parte per Londra a fare un master in psicologia. La tipa insieme a lei è di origine venete, fa Marcon di cognome.

Con Maurizio Chiesura si ritorna verso il centro e verso il Grace Hotel. E’ venerdì sera, le strade sono affollate di fumatori all’esterno dei locali. Il migliore ci sembra quello in York street di fronte al Grace Hotel, si chiama CBD Hotel. Mentre il Grace risale agli anni 30 ed è un albergo di 11 piani in stile decò pieno di fascino, il CBD è ormai solo un ristorante e bar. Il bancone fa il giro del locale, quattro colonne in ghisa sorreggono un soffitto altissimo.


E il DJ Sean seleziona una colonna sonora molto funky., da Papa was a rolling stones, a Last night a DJ saved my life.

Bevo un Pinot Noir ottimo, Devil’s Corner della Tamar Valley, in Tasmania. E all’angolo del bancone ci sono tre ragazze brasiliane: Elaine, Silvia e Giulia. Giulia parla un po’ di italiano, Elaine un po’ di francese. Studiano e lavorano negli eventi a Sidney. Vengono da Sao Paulo e sono a Sidney da un paio di anni.


Mi dicono che a Sidney si vive bene, le strade sono sicure e una ragazza può ritornare a casa la sera senza problemi, basta che non sia troppo tardi. In effetti al CBD qualcosa è cambiato: sono quasi le 23 e molte ragazze se ne sono andate. Il tasso alcoolico si è alzato, qualche ragazzo barcolla, e non a ritmo con la musica. Il locale rimarrà aperto fino alle due ma le ragazze brasiliane decidono che è il momento di andare. E ce ne andiamo anche noi. E’ stato un bel venerdì sera in Sidney. In poche ore abbiamo conosciuto una dozzina di persone, parlato e scambiato opinioni e storie di vita. E’ il lato migliore di una città viva e conviviale, multietnica e cordiale come Sidney.

L’indomani mattina il cielo è sgombro e le nuvole cariche di pioggia se ne sono andate. Sfido, tira un vento di mare di quelli gelati e taglienti. Quello che non capisco è come gli australiani riescano ad andare in giro in tshirt e bermuda con temperature che per me sono polari.

Il sole brilla su Bondi beach, la mitica spiaggia di Sidney diventata il centro della vita sportiva. E mentre le onde sono punteggiate di decine e decine di surfers che aspettano quella giusta, nel cielo galleggia nel vento una enorme balena.

E’ un aquilone che riproduce una megattera a grandezza naturale cioè sui 12 metri. E intorno galleggiano in aria altri aquiloni strani e coloratissimi. Uno spettacolo mai visto per me. Bondi è riuscita a stupirmi! Deve esser un posto dove ci si gode la vita. In giro sono tutti belli. Un sacco di ragazze, gente con i cani, tutti a camminare o a fare jogging in questo brillante sabato mattina di primavera.

Sidney si conferma una città piena di vita, di gente che arriva da tutte le parti del mondo, vivibile al 100% almeno nel suo centro. Avendo 4 milioni e mezzo di abitanti probabilmente lontano dagli sfavillanti grattacieli che si affacciano sulla baia ci sarà una periferia con i suoi problemi di traffico.
Ma intanto questa Sidney fa sognare.
E nel cielo un aereo compie evoluzioni per scrivere con il fumogeno la parola Roak?Con il punto interrogativo. Ho cercato un po’ in internet ma non ho scoperto niente. Era un messaggio d’amore in codice? Una forma di pubblicità? Dovrò tornare a Sidney prossimamente per indagare più a fondo. Obbligato.

Pubblicato in AUSTRALIA


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