UNESCO protegge i mari

Palau -  Tubbataha - photo credit Tet Lara

Palau – Tubbataha – photo credit Tet Lara

Rimarrà in esposizione sino all’11 marzo la mostra inaugurata al Museo Oceanografico, non NEL museo ma all’aperto, perchè questa è la tendenza: si appendono i pannelli con le immagini stampate ad alta definizione alle recinzioni dei parchi. Così all’aperto la gente può ammirare senza problemi di orari e senza fare assembramenti. Sulle cancellate dei Giardini Saint Martin, alla Rocca, sono stati affissi una ventina di pannelli con le foto provenienti da siti marini protetti dall’Unesco dove il Principato di Monaco sta dando una mano nella ricerca e nello studio.

Meduse - Photo credit Magali Boussion

Meduse – Photo credit Magali Boussion

Inutile dire che sono foto sottomarine spettacolari anche perchè ogni immagine è una storia a se. La mostra è stata presentata ufficialmente alla presenza del principe Alberto II di Monaco che negli anni scorsi era andato a visitare le missioni scientifiche del Museo Oceanografico, per esempio a Palau, nell’oceano pacifico. Palau è un arcipelago molto isolato dove i coralli ancora se la cavano sono un po’ sotto stress per l’innalzamento della temperatura delle acque, mi spiegava Didier Zoccola, che è un ricercatore del Museo. In una delle foto si vede lui che tagga un corallo.

Didier Zoccola

Didier Zoccola

Mi ha spiegato di come avviene il lavoro di ricerca e catalogazione e quanto l’acidificazione degli oceani abbia causato danni! Ormai ci siamo giocati il 30% dei coralli a livello mondiale e se si continuerà così entro la fine del secolo con un innalzamento di 2 gradi della temperatura dell’acqua ci sarà l’estinzione totale dei coralli su questo pianeta! Per questo vanno studiati i vari tipi di corallo, e va creata una specie di arca di Noè dove conservarli in vita, per poi ripopolare i mari in caso di estinzione.

Sylvain Peroumal

Sylvain Peroumal

Di fianco a lui c’era una fotografa subacquea dell’oceanografico, Magalie Boussion, anche lei segue le missioni scientifiche e scatta delle immagini bellissime. E poi c’era Sylvain Peroumal, un mio amico cameraman, che è stato in missione nelle Filippine, nel parco naturale della barriera corallina di Tubbataha. Posti magnifici mi diceva, e quando sono arrivati in barca sentivano urlare dalle palafitte che ospitano il centro scientifico. E poi hanno capito che stavano guardando alla TV un incontro di thai boxe e i ranger del parco facevano il tifo.

ricercatori e crew delle missioni scientifiche

ricercatori e crew delle missioni scientifiche

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